Quadrilatero del Silenzio – dillo all’orecchio

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In una città fatta ad anelli ha sempre spiccato per notorietà il famosissimo Quadrilatero della Moda. Ma pochi sanno che più o meno sull’altro versante di uno dei suoi lati, l’elegante Corso Venezia, risalendo un poco dal centro verso Palestro possiamo addentrarci nel Quadrilatero del Silenzio. Centralissimo, poco conosciuto e poco sorprendente finché non lo attraversi.

Ville e palazzi in stile eclettico, liberty e neoclassico, si allineano agli edifici ottocenteschi di foggia asburgica. Giardini segreti, che nascondono piscine, fontane, sculture e addirittura fenicotteri rosa. Sembra un luogo lontano e fatato ma siamo nel pieno centro di Milano. Villa Necchi, palazzo Fidia, Villa Invernizzi e molte altre vi avvolgeranno con il loro sacrale silenzio, proprio a ridosso di quadrilateri ben più chiassosi e modaioli. La parola qui, però, non serve. Si passeggia, si scruta, si solleva lo sguardo verso balconi, fregi, tettoie, affreschi e doccioni e se proprio desideri dire qualcosa…vai in via Serbelloni al numero 10. Li la potrai sussurrare all’orecchio.

Palazzo Sola-Busca (1924-27) ci regala il primo citofono di Milano, e uno dei primi della storia. Opera di Adolfo Wildt del 1930 non avrebbe potuto avere forma migliore: un orecchio di bronzo che ha dato al palazzo il nome di “ca dell’ureggia”. Oggi ha perso le sue funzioni primarie, ma resta avvolto da un’affascinante senso di mistero. Oltre al primo citofono a Milano venne installato anche il primo semaforo italiano. Ma questo è un altro post…

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